Amministratore di condominio: il ruolo nell’assemblea condominiale

Amministratore di condominio: il ruolo nell’assemblea condominiale

Per molti proprietari di casa l’assemblea condominiale è un peso, un fastidio ma in realtà questo incontro periodico è necessario per l’amministratore di condominio e per tutto il palazzo in modo da poter coordinare sia le spese ordinarie che straordinarie, oltre ovviamente a discutere eventuali ordini del giorno. Affidarsi ad un buon amministratore di condominio è la scelta migliore che si possa fare; non lasciate che sia il caso a decidere per voi ma valutate con cura il professionista a cui vi affidate.

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Amministratore di condominio: il ruolo

Quando si cerca una persona che gestisca gli immobili è importante valutare con cura; il ruolo dell’amministratore di condominio è quello di regolare spese e la gestione di spazi comuni e privati, in modo che i condomini possano tutti trarre beneficio e vivere serenamente nelle proprie case. Tra i compiti generali a carico dell’amministratore di condominio c’è l’amministrazione delle parti comuni, la vigilanza sulla manutenzione dell’edificio, il controllo e l’erogazione delle spese per mantenere i servizi di uso comune oltre ovviamente a far rispettare le norme stabilite dal regolamento condominiale. L’amministratore di condominio, facoltativo per i piccoli edifici, diventa obbligatorio quando ci sono più di 8 unità abitative. Tra le tematiche spesso trattate durante le riunioni ci sono proposte di miglioria come lavori per migliorare l’isolamento acustico, interventi estetici o strutturali sulla facciata ed eventualmente la possibilità di usufruire dei bonus.

Assemblea condominiale: come si svolge

Tra i compiti e doveri di un amministratore c’è quello di convocare un’assemblea di condominio che deve essere fatta con regolarità a seconda di quanto stabilito dal regolamento; normalmente l’assemblea deve essere convocata entro 180 giorni dalla chiusura della gestione e deve seguire alcune regole. Compito dell’amministratore è comunicare la convocazione a tutti i proprietari di casa; questa tipologia di comunicazione deve avvenire con almeno cinque giorni di anticipo rispetto alla prima data e deve essere sempre accompagnata da una seconda data in caso non venga raggiunto il numero minimo di partecipanti.

La comunicazione può avvenire tramite diverse modalità: o via PEC, o via raccomandata oppure consegnata a mano. L’email tradizionale non è accettata come mezzo di convocazione ma può essere utilizzata per sollecitare a controllare la posta o altri mezzi utilizzati. Solitamente si tratta di un’assemblea annuale in cui vengono stabiliti eventuali lavori o migliorie, budget e spese. In via del tutto straordinaria può essere convocata in caso di bisogni o emergenze. Durante l’assemblea condominiale ci sono alcune figure che non possono mancare: oltre ovviamente all’amministratore sono necessari il presidente e il segretario; queste due persone sono necessarie perché l’assemblea sia valida e costitutiva.

Che tipi di assemblee esistono?

Esistono diverse tipologie di assemblee ma tutte si racchiudono in due grandi gruppi: quelle ordinarie o straordinarie. Le prime, essendo ordinarie, devono essere convocate con almeno cinque giorni di anticipo tramite i mezzi prima specificati. Quella straordinaria invece viene un po’ improvvisata, si tratta di un appuntamento non previsto che viene realizzato per andare a risolvere alcune problematiche insorte in modo del tutto inaspettato.

Chi può partecipare all’assemblea condominiale?

Ci sono delle leggi che vanno a stabilire le persone ammesse in assemblea; alla riunione sono tenuti a partecipare tutti i proprietari di casa o eventualmente le persone che hanno ottenuto una delega. In alcuni casi può capitare che qualcuno si faccia assistere da una persona di fiducia o ad esempio da un consulente per poter tutelare al meglio i propri interessi ma è una cosa piuttosto rara. In caso un proprietario sia impossibilitato a partecipare all’assemblea deve sapere che ha due scelte: non partecipare, rinunciando al diritto di far valere la propria voce e il proprio voto, oppure dare una delega ad una persona fidata che curerà i suoi interessi durante l’assemblea.

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