Tra estetica e funzionalità: l’evoluzione del design industriale

Tra estetica e funzionalità: l'evoluzione del design industriale

Funzionale e robusta, l’estetica del design industriale si caratterizza per la varietà di spazi all’avanguardia in grado di trasformare e migliorare gli spazi di lavoro. Il settore riesce a integrare funzionalità ed estetica, e contribuisce a ridefinire il concetto di spazio di lavoro: lo dimostra l’evoluzione dei mobili per magazzini, così come l’arredamento delle officine. Il design si rivela, allora, non solo una risorsa attraverso la quale la vita dell’uomo può essere migliorata, grazie a progetti che sono in grado di comunicare e di esaltare la funzionalità degli spazi.

Un connubio perfetto

In tutti i settori del design, e a maggior ragione nel campo del design industriale, la dimensione formale – cioè estetica – e quella più prettamente funzionale si intrecciano e si abbracciano l’una con l’altra: i prodotti che ne derivano non si limitano a suscitare la curiosità dei consumatori, ma si dimostrano realmente utili e vantaggiosi. Dagli armadi per magazzino alle sedute, in tutti gli spazi di lavoro la funzione e la forma si incrociano in un matrimonio ideale, se non addirittura simbiotico. Sia chiaro, però, che di per sé la funzione simbolica del prodotto non è sufficiente, se l’innovazione non è accompagnata dall’intento di dar vita a un ambiente migliore, cioè più efficiente e vivibile.

Il design industriale oggi e domani

Il presente e il futuro del design industriale sono attraversati da due direttrici: il digitale e l’ecologia. Se è vero che in molti casi quando si parla di oggetti si fa riferimento a oggetti che sono contraddistinti da uno specifico accento artistico, in realtà il design industriale chiama in causa la progettazione e la produzione di elementi che possano essere riprodotti a livello industriale in serie: inclusi, appunto, mobili e complementi di arredo. Gli aspetti tecnologici non possono prescindere dalla ricerca di un gusto formale, in base a cui l’elemento realizzato risulti gradevole e appetibile.

La componente estetica

Nel novero dei parametri che devono essere presi in considerazione per la progettazione di oggetti destinati a essere prodotti in serie non può mancare la dimensione estetica. L’applicazione dell’informatica alla vita quotidiana, e ovviamente anche negli ambienti di lavoro, non può non esercitare una specifica influenza in tal senso, contribuendo a rendere smart molti degli oggetti che ci circondano. L’attenzione alla sostenibilità, invece, pone l’accento sulla componente etica della produzione industriale: un vero e proprio valore aggiunto che si concretizza, fra l’altro, con l’impiego di materiali riciclabili e più in generale un linguaggio ecologico.

Gli scenari odierni

L’estetica del design, nelle sue molteplici declinazioni, si adatta alle innovazioni tecnologiche e all’adozione di materiali nuovi, che spesso sono il risultato e la conseguenza di inedite domande prestazionali. La strategia interseca il processo, così che gli esiti estetici sono condizionati dall’approccio etico: ma in fin dei conti pare essere proprio questo il nucleo fondativo che sta alla base del design industriale.

Le altre culture artistiche

La tradizione occidentale si contamina con culture artistiche diverse e saperi differenti: non è una novità, poiché tale fenomeno si è sempre verificato nel corso dei secoli, ma quel che cambia oggi è la modalità con la quale questa tendenza si concretizza. In virtù di un riconoscimento reciproco di ciò che è diverso dalla consuetudine del design industriale, ci si fida dell’alterità e la si ingloba. Un esempio in tal senso può essere individuato nei riferimenti al design giapponese, che fa del rapporto con la natura la propria cifra distintiva, o al design scandinavo, da sempre improntato al minimalismo.

Nuovi spazi di lavoro con l’antropodesign

L’evoluzione tecnologica che procede a passo sempre più rapido ha determinato cambiamenti così numerosi e significativi da aver reso vana qualsiasi preoccupazione correlata a eventuali ristagni creativi. Oggi il design all’avanguardia sa ripensare gli spazi di lavoro, anche in virtù di una graduale specializzazione in diverse categorie: e così accanto al job design ci sono il service design, il social design, il food design, il design thinking, e così via. I vari rami ovviamente non sono compartimenti stagni ma si incrociano gli uni con gli altri. Ciò implica anche sfide importanti che il design è chiamato ad accogliere, non solo sul lungo termine ma anche sul breve periodo. Chi oggi parla di antropodesign mette in evidenza il ruolo centrale dell’uomo: e ciò risulta essenziale anche negli spazi lavorativi.

Un approccio progettuale nuovo, tra etica ed ecologia

Gli approcci progettuali più recenti sono, sempre più di frequente, finalizzati a misurare la capacità di servizi e prodotti di andare incontro alle esigenze delle persone. Il binomio composto da estetica ed etica riporta il lavoratore, e quindi la persona, al centro dell’attenzione. Ne consegue un’industrializzazione che presta la massima attenzione alle necessità del singolo, sulla base di una vera e propria responsabilità sociale in virtù della quale si cerca di danneggiare il contesto ambientale il meno possibile.

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