Le lampade da tavolo secondo Oluce

Le lampade da tavolo secondo Oluce

Chi conosce la storia del light design non può non conoscere quella di Oluce. Era il 1945 quando Giuseppe Ostuni fonda Oluce e da allora è ancora oggi lo studio di design della luce più antico in Italia. Le lampade Oluce sono progettate da grandi maestri come Joe Colombo e Vico Magistretti e sono tra le più premiate in circolazione.

Per questo abbiamo deciso di raccontare cosa è per Oluce la lampada da tavolo. La luce delle origini se vogliamo, una luce povera e semplice, che nel 2021 deve trovare nuovi spazi, una nuova identità per affermarsi. Approfondiamo tre dei prodotti di Oluce, sottolineando le loro caratteristiche uniche che li posizionano in maniera diversa rispetto a tutti gli altri. Eccole in breve:

  • Spider, la lampada da tavolo che non tramonta. Dal 1965 la creazione di Joe Colombo popola le case e le scrivanie di molti italiani e non solo. Spider vince il Compasso d’Oro nel 1967;
  • Coupé. Inizialmente nata come variante della Spider, ha assunto vita propria, diventando un simbolo dell’italianità nel mondo;
  • Atollo. Di Vico Magistretti, vince il Compasso d’Oro nel 1979. Da molti è considerata la lampada da tavolo per eccellenza. Le sue forme nette stilizzano e ammodernano la storica abat-jour.

Queste tre lampade da tavolo hanno fatto la storia e ancora oggi ispirano tantissimi designer nel mondo. Scopriamo assieme il perché.

Spider, l’ingegneria che non muore

La lampada Spider ci fa fare un grande tuffo nel passato, dritti al 1965. Joe Colombo progetta una lampada moderna, composta da un unico corpo illuminante che accoglie una lampadina installata in orizzontale.

Grazie allo snodo in melamina, può essere mossa in tutte le direzioni, introducendo per la prima volta la versatilità in una categoria di prodotti che non la prevedeva. Questa versatilità diventa funzionale nel momento in cui Spider si trova su una scrivania, un tavolo da lavoro.

La base è in metallo verniciato, l’asta è cromata e il riflettore è in alluminio verniciato. Spider non è solo una lampada da tavolo, ma un’intera famiglia di lampade da parete, soffitto, tavolo e terra che possono essere integrate in base agli spazi da illuminare.

Spider vince il primo Compasso d’Oro di Oluce nel 1967, fa parte delle collezioni permanenti della Triennale sul design italiano ed è stata recentemente selezionata per l’allestimento del nuovo Adi Design Museum di Milano.

Coupé, come direzionare la luce

Due anni dopo la Spider, Joe Colombo progetta Coupé partendo dalla stessa idea. Coupé nasce come lampada figlia, come variante della premiata famiglia Spider. Presto, però, ci si accorge che Coupé vive di vita propria, che ha una personalità molto forte.

Di Spider conserva lo stelo e la base, ma aggiunge la calotta che permette di direzionare meglio il fascio di luce. Essa è disponibile in due varianti: semi-cilindica e semi-sferica. Coupé trasuda di stile italiano e anche questa lampada è stata declinata negli anni in diverse configurazioni, creando una vera e propria famiglia.

I materiali sono sempre metallo e alluminio, verniciati in base alla colorazione scelta. La sorgente di luce è un bulbo di luce da 100 W e l’altezza della lampada da tavolo è di 40 cm.

Atollo, l’archetipo della lampada da tavolo

La terza e ultima lampada da tavolo che approfondiamo oggi è l’iconica Atollo. Atollo viene ideata nel 1977 da Vico Magistretti e negli anni è diventata un vero e proprio archetipo tra le lampade da tavolo.

Questo oggetto di design riprende le forme dell’abat-jour e le rivoluziona in chiave moderna e contemporanea. La sua struttura è molto semplice: si tratta di un cilindro, un cono e una semisfera posti l’uno sopra l’altro, dando alla lampada uno stile molto grafico.

Atollo è un prodotto decorativo, che unisce passato e presente e che è entrato, a gran merito, nell’Olimpo del design italiano. Atollo è disponibile in tre dimensioni, che vanno da 35 cm a 70 cm, e in quattro colorazioni: bianco, nero, bronzo satinato e oro satinato.

Le sorgenti che la alimentano variano in base al modello e solo quelle delle due versioni più grandi sono dimmerabili. Per chi non è amante del metallo, esiste anche la variante di Atollo in vetro soffiato opale acidato.

Atollo di Vico Magistretti vince il Compasso d’Oro nel 1979 e anch’essa è stata selezionata, assieme a Spider, a far parte dell’allestimento del nuovo Adi Design Museum di Milano.

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